Ben presto potremmo dire addio alla tradizionale carta igienica, un’attivista ambientale ha trovato un’alternativa sostenibile: la coltiva da solo.
Da tempo molte aziende stanno sperimentando alternative per la produzione di carta igienica, oggi non più sostenibile per via del sovraffollamento del pianeta, e ciò implica l’abbattimento di milioni di alberi per poi essere trasformati in carta. Tra le alternative, alcune società stanno sperimentando soluzioni legate al riciclo di carta, oppure alla coltivazione di particolari piante, maggiormente adatte per questo tipo di produzione.
Ma Robin Greenfield, attivista per l’ambiente che, con la sua associazione, visita da anni l’Africa, ha forse trovato l’alternativa migliore in assoluto e che, molto presto, potrebbe sostituire la tradizionale carta igienica, quella che utilizziamo normalmente. Si tratta di un nuovo concetto, del tutto inaspettato, ma che permette di coltivare la carta direttamente in casa.
Robin Greenfield, ambientalista statunitense, è il promotore di un’iniziativa che potrebbe presto rivoluzionale il mondo intero, diffondendo un modo alternativo per produrre carta igienica. Lo slogan è “Coltiva la tua carta igienica” e prevede la coltivazione di una particolare pianta, la Plectranthus barbatus.
Questa pianta è ideale da coltivare in spazi ristretti, si adatta ad ogni clima, e soprattutto è perfetta per la pulizia delle zone intime. Questo arbusto produce foglie di grandi dimensioni, profumate, che diffondono un aroma di menta e di limone. Sono morbide e ricoperte da una sottile peluria, ideale per la rimozione dello sporco. In Africa si utilizza da decenni.
La Plectranthus barbatus potrebbe presto venire impiegata per la produzione di carta igienica, contribuendo a contrastare la deforestazione, un fenomeno drammatico di questa epoca. La carta igienica, purtroppo, ogni anno porta all’abbattimento di circa un milione di alberi. Le foglie della Plectranthus, invece, possono sostituire perfettamente i rotoli, inoltre, ogni foglia ha dimensioni simili a quelle di un quadrato di carta intima.
Le foglie dell’arbusto africano si possono scaricare nel WC oppure si possono impiegare nel compostaggio nelle latrine. Dall’Africa al resto del mondo, Robin Greenfield ha portato a casa sua, in Florida, i semi della pianta, riuscendo a crea un vivaio contenente cento piantine. Le condivide poi tramite la sua associazione, permettendo a tante altre persone di coltivare la propria carta igienica direttamente in casa.
“Lasciate perdere i dubbi e provate, rimarrete sorpresi”, dichiara Robin suoi suoi canali social, spronando gli utenti ad adottare questa abitudine. Le foglie sono morbide ed efficienti. Tuttavia, esistono alcune limitazioni legate alla coltivazione della Plectranthus barbatus: in alcuni paesi, ad esempio, questa specie è considerata invasiva, ed è vietata la sua coltivazione, nonché la vendita.
Inoltre, altro problema riguarda lo smaltimento delle foglie, visto che sì, queste si possono scaricare nel water, ma poi rischiano di bloccare gli scarichi. E non solo, perché la depurazione delle acque reflue si complica, visto che, soprattutto in Europa, le strutture non sono progettate per la gestione di questo materiale. L’unica soluzione sarebbe quella dell’utilizzo di un bagno compostante, con le foglie che, una volta utilizzate, vengono sfruttate come concime.
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