L’Albero del Piccioni, lo strano nome nasconde un segreto che pochi conoscono

Perché si chiama Albero del Piccioni? Ecco di cosa si tratta e le curiosità legate a questo albero molto particolare.

Percorrendo una strada trafficata ad un certo punto ci si ritrova davanti un albero imponente e molto importante. Stiamo parlando dell’Albero del Piccioni. In questo articolo vogliamo approfondire l’argomento spiegando perché si chiama così, com’è fatto e tutte le curiosità che lo riguardano.

Albero dei Piccioni
Albero dei Piccioni (foto di G. Zucchetti da cronachepicene.it)

Ci troviamo da Ascoli in direzione Roma, sulla via Salaria, e poco dopo il bivio per Rosara si erge maestoso questo albero. Quest’ultimo fa parte della lista ufficiale degli alberi monumentali italiani per il suo valore paesaggistico e storico-culturale. In Italia sono presenti circa 22.000 alberi monumentali, l’Albero del Piccioni fa parte della lista perché corrisponde a determinate caratteristiche per età, dimensioni e valore storico-culturale. Ma andiamo per ordine.

Caratteristiche e aspetti naturalistici

Prima di passare alla sua storia, vediamo qualche caratteristica importante. Innanzitutto, dobbiamo dire che quest’albero è un Platanus Orientalis, ovvero un platano orientale dall’età di oltre 500 anni. Il tronco è cavo e con tre aperture, di 25 metri di altezza e una circonferenza di 8,7 metri. La base misura oltre 10 metri, mentre il diametro medio è di 3 metri. Diametro della chioma, invece, 23 metri.

L’albero ha origine nella zone mediterranea orientale, ha una forma caratteristica. Si spoglia della sua vegetazione, quindi, non trattiene polveri o sostanze nocive, quindi, riesce a sopravvivere molto a lungo. Le foglie, ad ogni modo, sono a forma palmata, da qui anche il suo nome. Si dice che abbia più di 500 anni, ma non è improbabile un età ancora più avanzata.

Uomo davanti all'Albero del Piccioni
Uomo davanti all’Albero del Piccioni (foto di G. Zucchetti da cronachepicene.it)

Recentemente, il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha inserito questo albero ne “I Luoghi del Cuore”. Ma vediamo anche perché si chiama in questo modo particolare e qual è la sua storia.

La storia dell’Albero del Piccioni

La menzione dell’albero viene fatta in diversi documenti. Uno è del 1718 in cui si descrivono dei lavori sulla via Salaria “fino all’albero del Signor Piccione Parisani”. Sappiamo che nella famiglia Parisani ci sono due membri che erano soprannominati con l’appellativo “Piccione”. Ma non è tutto. C’è un’altra menzione in un documento del 1.109 in cui Ranieri del Fu Ferrone lascia alla sorella alcuni appezzamenti in cui si nomina la presenza di un grande platano.

E ancora, la tradizione popolare lega questo albero secolare ad un altro personaggio: Giovanni Piccioni, partigiano papalino dell’Ottocento. Si crede che Piccioni stesse nascosto all’interno del tronco cavo di quest’albero, aspettasse il passaggio della diligenza per poi assaltarla. Si fa spesso riferimento al “brigante” o al “brigantaggio” con protagonista l’albero. In realtà, Timoteo Galanti ha smentito questa versione tanto diffusa.

Via Salaria
Via Salaria (www.locandaipiceni.it)

Secondo lui la leggenda dell’Albero del Piccione nasce da un altro episodio e sarebbe il seguente. Nel 1849 è avvenuto un combattimento proprio in quella zona tra gli uomini di Piccioni e e alcuni soldati repubblicani, comandati dal capitano Colucci. Durante il combattimento, il cavallo del capo “brigante”, cominciò a vomitare sangue dopo essere stato colpito alla gola. Un soldato repubblicano iniziò a gridare: “Il cavallo del Piccioni getta fiamme dalla bocca!“. Il panico dilagò in fretta e i soldati si diedero alla fuga.

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