Di ponti medievali considerati “diabolici” e “misteriosi” per via della loro struttura ce ne sono diversi: uno di questi si trova in provincia di Lucca.
Sono soprannominai Ponti del Diavolo tutti quei ponti che presentano una struttura particolare, molto in voga durante il Medioevo. In generale, questi sono ricurvi e presentano arcate quasi circolari. Possono essere di origine naturale oppure artificiale. Artificialmente, sono stati costruiti in epoche lontane, soprattutto nei paesi europei, ma si possono trovare un po’ ovunque sul pianeta.
Per ragioni legate ai culti e alle tradizioni religiose, nonché alle superstizioni, in Europa questi ponti sono stati definiti “diabolici” e “misteriosi”, per via della loro forma molto particolare, che un tempo incuteva un certo timore. Ma la relazione con il Demonio viene associata a diverse leggende, secondo le quali soltanto il lavoro di un essere superiore poteva creare opere così ingegnose e complesse.
I Ponti del Diavolo, proprio per la loro “natura divina”, erano considerati il passaggio delle anime, ed erano costruiti in pietra, in pochi casi in muratura. Come accennato, in giro per l’Europa se ne trovano diversi, come quello di Martorell, in Catalogna, Spagna, oppure quello di Andermatt, in Svizzera, o ancora quello di Kirkby Lonsdale, in Inghilterra.
Tra i più famosi e fotografati rientrano sicuramente il ponte nel Parco delle Azalee nella città di Gablenz, in Germania, e il Ponte del Diavolo nel Comune di Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca, Toscana. La maggior parte dei ponti diabolici sono presenti in Francia e in Italia. Sul nostro territorio ce ne sono decine e decine, alcuni risalenti a migliaia di anni fa.
Il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano è sicuramente uno dei più famosi, bellissimo, affascinante, risalente alla fine dell’XI secolo. Costruito per volere dalla nobile Matilde di Canossa, una delle figure femminili più affascinanti del Medioevo, discendente della stirpe longobarda, potentissima feudataria e alleata dello Stato Pontificio, il Ponte della Maddalena è il simbolo del piccolo Comune toscano.
Il Ponte della Maddalena è sempre stato considerato opera del Diavolo per via della sua originale forma, dal profilo singolare, costituito da una gigantesca arcata e da tre arcate più piccole. Una leggenda dell’epoca riferisce che a costruire il ponte fu San Giuliano, in collaborazione con il Diavolo, il quale in una sola notte lo aveva aiutato a creare l’arcata maggiore, per terminare i lavori in tempo.
In cambio, però, il Diavolo aveva chiesto l’anima dello stesso architetto, costringendolo ad attraversare il ponte per primo, una volta che questo fosse ultimato, firmando in questo modo il suo destino e consegnando la sua anima. Ma San Giuliano, astutamente, ingannò il Demonio, facendo atraversare il ponte a un cane, vendendo di fatto l’anima dell’animale al posto della sua.
Nel corso dei secoli, questa leggenda è stata alimentata, tanto da suggestionare molti abitanti e molti turisti, i quali affermano di intravedere, ogni tanto, nel cuore della notte, il cane che San Giuliano aveva venduto al Diavolo, un bellissimo Pastore Maremmano bianco. Ma il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano collega il Comune con l’altra sponda della Valle del Serchio, l’antica Mozanus, area risalente addirittura all’VIII secolo a.C. e popolata da decine di villaggi.
Borgo a Mazzano, cittadina che ha poi riunito tutti i villaggi sparsi per la valle, è un luogo quasi mistico, ideale da ammirare in gita. Il borgo medievale presenta edifici storici, come la Chiesa di San Rocco, caratterizzata da uno stile barocco, oppure il Convento di San Francesco, risalente al 1500. A Borgo a Mozzano si tiene il Festival dell’Azalea, nel mese di aprile, durante il quale la città si riempie di fiori colorati.
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