La successione di Papa Francesco sarà molto complessa: Pontefice vicino agli ultimi, ha unito i fedeli di tutto il mondo dietro al suo messaggio di Pace.
Papa Francesco, morto stamattina, nel lunedì di Pasqua all’età di 88 anni, lascia un’eredità complessa: eletto nel 2013 con il mandato di riformare la Chiesa, dopo le dimissioni improvvise del suo predecessore Benedetto XVI, scelse il nome del Santo di Assisi, rompendo anche quella che era una convenzione non scritta, e mostrando subito il suo intento: portare la Chiesa vicino agli ultimi.
Primo Pontefice latinoamericano e gesuita, sembra aver lasciato il suo compito a metà: da una parte, infatti, sotto il suo Pontificato, la Chiesa si è mostrata apertamente impegnata nella difesa dei diseredati e degli emarginati, ma – forse – ha compiuto sforzi adeguati per affrontare i propri fallimenti, dagli abusi dei sacerdoti all’uso improprio delle finanze vaticane. Questo chiaramente non per diretta responsabilità papale.
Perché sarà difficile sostituire Papa Francesco
Il suo papato ha segnato una rottura con lo stile distante e accademico di Benedetto XVI, suo predecessore: in effetti, il Pontificato di Papa Francesco è sicuramente più assimilabile a quella che è stata la seconda parte del papato di Papa Giovanni Paolo II, che ha guidato la Chiesa attraverso sfide difficili, prima contribuendo a uscire dalla guerra fredda, poi lanciando messaggi di speranza, pace e uguaglianza.
Proprio come Giovanni Paolo II, che alla sua morte venne acclamato dai fedeli di tutto il mondo come “Santo subito”, anche Papa Francesco è riuscito a riunire la base dei fedeli intorno al suo messaggio, trovando forse più ostilità negli alti ranghi ecclesiastici. Il condizionale è d’obbligo, ma risulterebbe difficile oggi pensare a un suo sostituto che tenga il punto proprio sulla vicinanza della Chiesa agli ultimi.
L’eredità che lascia Papa Francesco è però qui, proprio in quelle che sono state sempre le sue posizioni, sia prima che durante e dopo l’aggravarsi delle sue condizioni di salute: il suo ultimo messaggio nel giorno di Pasqua ha voluto indicare la rotta della sua Chiesa e oggi sono gli stessi fedeli a volere che quello che è il suo testamento morale venga rispettato.
Chi sarà il successore di Papa Francesco
Nel corso degli anni, Papa Francesco ha radicalmente rimodellato la ripartizione geografica dell’élite clericale, nominando 110 dei 138 cardinali che potranno eleggere il suo successore, molti dei quali provenienti da fuori Europa. Ma secondo chi conosce bene le dinamiche della Chiesa, questo non garantisce il loro sostegno alla sua visione dopo la sua scomparsa.
I nomi che si fanno da tempo sono sempre gli stessi: l’ipotesi di un Papa che per la prima volta arrivi da un continente come Asia o Africa, oppure la cosiddetta soluzione interna, con il cardinale Pietro Parolin quasi erede diretto del Pontefice, essendone stato per diverso tempo una sorta di braccio destro. Difficile sembra un cambio di rotta a 360 gradi verso posizioni ultraconservatrici.
Le alleanze vaticane raramente sopravvivono al passaggio a un nuovo pontefice, questo è certo, così come è certo che oggi diciamo addio a uno dei Papi più amati degli ultimi secoli, capace di catalizzare intorno a lui la fiducia di quasi un miliardo e mezzo di fedeli in tutto il mondo. Al di là delle ipotesi, non resta davvero che aspettare la fumata bianca.
