Si è scatenato un finimondo con l’idea di istituire l’utilizzo dei badge per l’ingresso in bagno. Come l’hanno presa gli studenti ed i genitori.
Controlli estremi a scuola: è questa la nuova politica che la preside di un istituto scolastico situato in Friuli-Venezia Giulia ha deciso di applicare, per dare un freno a dei comportamenti da parte di alcuni alunni che hanno finito con il diventare al limite dell’inconsulto. I comportamenti dei giovanissimi a scuola non sempre tengono presente di quelle che sono le norme civiche e del quieto vivere. E persino andare in bagno si era trasformato in un qualcosa di fuori controllo.

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla introduzione proprio in ambito scolastico di mezzi moderni, che vent’anni fa non c’erano. Fino ai primi anni Duemila vigeva il classico libretto per le giustifiche, sostituito poi da un sistema di controllo informatico che segnala in tempo reale l’assenza dell’alunno. Così si può avere notizia in diretta sulla mancata presenza in aula dello scolaro e scoprire subito se fosse prevista oppure no. Di questo infatti possono essere subito informati i genitori.
Badge in bagno a scuola, è proprio necessario?
Ma evidentemente ci sono altre situazioni che vanno contingentate. La preside in questione ha deciso così di proporre l’utilizzo del badge elettronico per andare in bagno. L’iniziativa per ora è solo sulla carta e non c’è ancora nulla di concreto, ma la direttrice scolastica ha la ferma intenzione di volere andare fino in fondo.
Però, come è lecito aspettarsi con ogni situazione che riguarda la scuola, il parere dei genitori non è unanime. Si sono venuti a creare due fronti, con uno a favore di questa idea ed un altro con mamme e papà del tutto contrario. I critici nei confronti del badge per andare in bagno a scuola lamentano l’atmosfera da ufficio o da caserma che si verrebbe a creare con questa introduzione.

Eppure si ha notizia della esistenza di questa misura già in altri edifici scolastici in Italia, nel nome della sicurezza. Non si esclude comunque che la preside possa usare il dibattito che è sorto in merito alla sua proposta per cercare di calmare il comportamento poco corretto di certi alunni che abusano del permesso di potere andare in bagno.
Come l’hanno presa gli studenti
Il via vai dalle aule riguarda un numero elevato di studenti, e la cosa può comportare molto facilmente delle interruzioni delle lezioni o comunque essere un elemento di disturbo. Senza dimenticare come in bagno si possa fare ben altro, da parte di certi alunni.
Ma gli scolari dell’istituto friulano in questione hanno indetto uno sciopero delle lezioni in piena regola in segno di protesta, per manifestare tutto il loro disappunto. Secondo alcuni, il tutto non sarebbe altro che una forte limitazione alla loro libertà.

Con anche una contrapposizione tra i giovani e le rispettive famiglie. È pur vero che una scuola dove tutto quanto viene controllato in maniera così evidente corre il rischio di trasformare il tutto in una sorta di orwelliano 1984. In aggiunta a ciò si accompagna anche l’installazione di telecamere.