Patrizio Rispo, Raffaele di Un Posto Al Sole, ha confessato qualcosa di molto grave in un’intervista televisiva rilasciata qualche giorno fa.
Ospite di una puntata di Ciao Maschio, il talk show condotto da Nunzia De Girolamo su Rai1 in seconda serata, Patrizio Rispo, noto al grande pubblico per il ruolo di Raffaele Giordano, il portiere dello storico condominio di Un Posto al Sole, si è lasciato andare ad alcuni racconti molto personali sulla sua vita, dipingendo un ritratto molto toccante di quella che è la sua essenza.
L’attore ha vestito i panni del simpatico e saggio custode per oltre 25 anni, diventando uno dei pilastri della longeva soap opera ambientata a Napoli, così è diventato anche un attore popolarissimo, proprio grazie alla fiction che va in onda su Raitre, e della quale giorni fa vi abbiamo dato alcune anticipazioni esclusive. Lanciato da Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”, deve molto a Un Posto Al Sole.
Ma Patrizio Rispo ha seriamente rischiato di lasciare la serie televisiva di Raitre per i suoi problemi di salute e tutto è avvenuto un paio di anni fa, come ha confessato nell’intervista alla De Girolamo. “Io ho avuto una malattia serissima… Un giorno andai a fare una campagna di prevenzione e il medico mi trovò due tumori”, ha dichiarato senza filtri.
Purtroppo, le sue condizioni erano molto particolari e sarebbe stato necessario l’intervento chirurgico, che ha avuto anche il suo lato surreale: durante la preparazione all’operazione, mancò la corrente elettrica. “Stavo già disteso sul lettino, spogliato, faceva freddo… Mi riscaldavano con un phon”, ha raccontato. L’intervento fu rimandato più volte a causa di quello che stava accadendo.
L’attore che interpreta Raffaele Giordano in Un Posto al Sole sostiene di aver capito che quell’evento era un vero e proprio segnale. “Questo è un segno del destino e non mi dovevo operare”, pensò. A quel punto decise di approfondire la questione, confrontandosi con un amico oncologo, che gli suggerì di evitare l’operazione e di puntare su qualcosa di meno invasivo, come la “sorveglianza attiva”.
Si tratta di una strategia che prevede il monitoraggio costante della malattia senza intervenire chirurgicamente, quando le condizioni lo permettono, e in questo modo si evita tutto quello che consegue da un’operazione di questo tipo. “Così sto facendo da due anni e sono qui vivo e vegeto”, ha detto l’attore con sollievo e gratitudine.
Con la sua testimonianza, Patrizio Rispo ha voluto lanciare un messaggio importante sulla necessità della prevenzione, dell’ascolto medico e del coraggio nel prendere decisioni consapevoli. Protagonista di tanti film, diretto da grandi registi, da Nanny Loy a Guy Ritchie, per tutti Patrizio Rispo rimane ancora oggi Raffaele Giordano, il portiere di Palazzo Palladini, e i suoi fan sono legatissimi a questo ruolo.
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