Molti tendono ancora a chiamare i vincisgrassi impropriamente, spesso infatti si confondono con le più comuni lasagne. Impariamo a distinguerle correttamente.
La cucina italiana è veramente pullulante di spunti. Sono tante le ricette della tradizione; dall’antipasto al dolce, la cucina italiana è ricca di gusto e tradizioni. Ogni regione ha le sue ricette predilette, quindi al di là di quanto si possa pensare, la tradizione culinaria è una roba molto seria ed è per questo motivo che ogni ricetta merita di essere chiamata col proprio nome e soprattutto di non essere confusa. Quante volte, ad esempio, appare periodicamente sui social e un po’ sui media in generale, anche la distinzione tra arancino ed arancina, rispettivamente a Catania e Palermo?

Non ci vuole molto a comprendere che nessuno ha torto; l’arancino e l’arancina sono due preparazioni diverse ed è giusto che ogni città la chiami col proprio nome. Adesso, non andando troppo nei dettagli per quanto concerne la cucina siciliana, andiamo a sciogliere un altro dubbio che spesso si presenta e che riguarda la cucina marchigiana, in particolar modo uno dei primi piatti tipici della regione: i vincisgrassi.
Vincisgrassi o lasagne, scopriamo le differenze
Molti ancora oggi tendono a chiamare lasagne i vincisgrassi, altri usano l’appellativo lasagne marchigiane ma non fatelo mai se siete in quelle zone. I marchigiani ci tengono a sottolineare che non sono le comuni lasagne, quindi per uscire dall’impasse che potrebbe creare un po’ di confusione, è importante capire le differenze che vi sono in modo tale da imparare a chiamare all‘occorrenza lasagne o vincisgrassi.

Allora, innanzitutto i vincisgrassi vengono preparati con un ragù composto da carne tagliata grossolanamente a cui vengono aggiunte anche le interiora di pollo, a differenza invece del ragù delle classiche lasagne che presenta al suo interno solo carne macinata. Inoltre cambia anche la besciamella in quanto nei vincisgrassi è più densa rispetto a quella che solitamente accompagna le ricette a base di lasagna, dando quindi una consistenza più compatta.
I vincisgrassi si distinguerebbero anche per la loro struttura: i marchigiani non hanno dubbi, non meno di sette strati tutti ricchi di ripieno e ben definiti, dalla serie melius abundare quam deficere. Un’altra componente utile per distinguere le lasagne dalla versione marchigiana sono le spezie: nei vincisgrassi sono un must i chiodi di garofano e la noce moscata, per un sapore veramente unico.
L’ingrediente facoltativo
Quento detto sinora sono gli ingredienti immancabili, poi in alcune versioni alcuni marchigiani tendono ad aggiungere il vino cotto direttamente nell’impasto. Insomma, non chiamateli più lasagne. I vincisgrassi sono una tradizione della cucina marchigiana con una storia ben radicata sul territorio e che merita di essere preservata, o quantomeno chiamata col suo nome.