I cremini fritti, insieme alle olive ascolane, sono una componente essenziale del famosissimo fritto misto marchigiano.
Chiunque capiti nelle Marche e scelga di far pranzo o cena in una delle centinaia di trattorie o ristoranti tradizionali sparsi sul territorio, non potrà fare a meno di ordinare come antipasto quello che qui è considerato uno dei piatti tipici, ovvero il fritto misto marchigiano. Non possono mancare le patate fritte, qui a petali piuttosto che a stick, ma nemmeno tanti ortaggi.
I marchigiani, infatti, tradizionalmente friggono di tutto e lo servono a tavola appunto nel fritto misto diventato famoso in tutto il mondo: ci trovate dentro sicuramente melanzane e zucchine, e fin qui nulla di strano, ma anche i carciofi e addirittura la salvia (se non l’avete mai assaggiata pastellata e fritta, è il momento giusto per farlo!). Chiaramente, non mancano le mitiche olive all’ascolana.
La liva fritta, come la chiamano ad Ascoli e dintorni, è un piacere davvero irrinunciabile e il Gambero Rosso si è recentemente scomodato per suggerire i migliori posti dove mangiarla. Affianco alle olive all’ascolana, non può mancare un altro frittino che qui è davvero irrinunciabile. Qualcuno di voi storcerà il naso, pentendosene dopo averli assaggiati, ma a tavola, insieme alle olive all’ascolana, non mancano mai i cremini fritti.
Si tratta di un piatto che, contrariamente alle olive ascolane, ha davvero origini incerte e che secondo la tradizione sarebbe stato inventato addirittura dagli Antichi Romani, e non solo: ne sarebbe andato matto anche Leonardo da Vinci. Oltre che nelle Marche, sono molto diffusi in Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna, e veniamo usati per non sprecare l’avanzo della crema pasticcera.
Per preparare i cremini fritti marchigiani, comincia scaldando il latte in un pentolino insieme alla bacca di vaniglia e alla scorza di mezzo limone. Quando il latte è caldo, spegni il fuoco e lascia in infusione per circa mezz’ora. Dopo questo tempo, rimuovi la bacca di vaniglia e la scorza di limone. Intanto, in una casseruola, sbatti i tuorli con lo zucchero, quindi aggiungi la farina poco per volta, alternandola con il latte infuso.
Per 350 ml di latte, ti occorreranno tre uova e settanta grammi di zucchero, oltre a 50 grammi di farina zero, la posologia degli ingredienti aumenta con l’aumentare del latte che utilizzeremo. Mescola bene fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Cuoci a fuoco basso, mescolando continuamente, fino a che la crema non si addensa: ci vorranno meno di dieci minuti.
L’impasto va messo in una teglia rettangolare o quadrata, precedentemente infarinata o rivestita con carta forno unta d’olio. Livella la crema con una spatola e lasciala raffreddare. Poi mettila in frigorifero per 2-3 ore, in modo che solidifichi. Trascorso il tempo di riposo, spolvera la crema con della farina e tagliala in quadrati di circa tre centimetri per lato.
Passa ogni quadratino prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato, assicurandoti che ogni lato sia ben ricoperto. Riscalda l’olio per la frittura e friggi i pezzetti di crema per circa 2 minuti per lato, finché non risultano dorati e croccanti. Una volta fritti, scolali su carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso, ma ricorda che i cremini fritti sono buonissimi ancora caldi.
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