Ti consiglio di provarli almeno una volta: sono i ravioli incaciati

Hai mai provato i ravioli incaciati? Se la risposta è no, devi rimediare tempestivamente. Sono una delizia per il palato.

Tante volte abbiamo avuto modo di apprezzare, sottolineare la bellezza ed il gusto della cucina italiana. Sono tanti i suoi segreti, a cominciare dagli ingredienti vari, grazie ad un clima mite ed alla bravura anche di chi riesce a preparare dei piatti deliziosi. Altro segreto la peculiarità; ogni regione ha una sua cultura che si manifesta anche col cibo. Piatti veramente fantastici che poi nel tempo sono riusciti a trovare spazio anche in altre regioni d’Italia diffondendosi.

Ravioli in preparazione
Scopri la ricetta dei ravioli incaciati (locandaipiceni.it)

Nelle Marche ad esempio la tradizione culinaria è molto interessante, ci sono dei piatti più conosciuti – come le olive ascolane – rispetto agli altri meno noti, come i vincisgrassi che spesso peraltro vengono confusi con le lasagne e non manca la tradizione dedicata chiaramente ai dolci. Tuttavia non tutti sanno che ad Ascoli viene preparata una ricetta salata molto legata al Carnevale: sono i ravioli incaciati o – come vengono chiamati anche – ravioli di gallina.

Ravioli incaciati, un primo piatto dal gusto sublime

I ravioli incaciati sono un primo piatto che i marchigiani tengono a servire dal giovedì grasso al martedì di Carnevale. La pietanza, diffusa in tutto il Piceno, è un piatto che può essere consumato sia caldo che freddo, sia lessato che fritto, condito solo con formaggio oppure anche con un pizzico di cannella per dare un tocco più originale. Insomma, si presta veramente a tantissime opzioni, tutte valide e gustose. Preparare i ravioli incaciati non è molto semplice, occorrono dedizione, pazienza e molto tempo a disposizione. Ecco perché si consiglia di dividere la preparazione in due step proprio inteso come due giornate differenti.

Ravioli incaciati
Ricetta dei ravioli incaciati (locandaipiceni.it)

Nel primo giorno si cuoce la gallina in brodo, mentre il giorno seguente si prepara la sfoglia, la si farcisce e infine si cuoce. La gallina dopo che è stata pulita, tagliata a pezzi, viene cotta in acqua leggermente salata con 1 carota, 1 sedano ed 1 cipolla, per almeno 3 ore dal momento in cui va ad ebollizione. Una volta cotta, la gallina va disossata, si elimina la pelle, la si trita con gli odori utilizzando un tritacarne.

Parallelamente si affetta mezzo chilo di pane raffermo, si bagna con il brodo affinché sia ben umido – ma non inzuppato – e unite alla carne macinata questo composto.Poi andranno aggiunti 150 grammi di parmigiano, 150 grammi di pecorino, un cucchiaio di noce moscata, 5 uova ed un pizzico di sale. Mescolate per bene fin quando non sia un impasto omogeneo e gli ingredienti siano ben amalgamati.

Il momento della sfoglia

Arriva la fase della sfoglia: 600 grammi di farina a fontana sulla spianatoia a cui dovrete incorporare 6 uova, sale, un cucchiaio di acqua ed uno di olio extravergine di olive. Lavorate la pasta energicamente e lasciate riposare per almeno mezz’ora coperta con pellicola. Decorso il tempo utile, stendete la sfoglia e la farcite con cucchiaiate di ripieno. I ravioli sono abbastanza grandi rispetto a quelli tradizionali, tagliate con rotella dentata e coprite eventualmente la pasta non utilizzata per evitare che si secchi.

Ultimo step: cottura dei ravioli

Una volta che i ravioli sono pronti, vengono lessati in acqua salata in piccole quantità e lasciate asciugare su un canovaccio. Dopodiché riponete in una teglia alternando ravioli e parmigiano, pecorino, noce moscata. Oppure cannella per chi desidera un gusto più speziato. Lasciati coperti con pellicola alimentare, i ravioli possono essere conservati in frigorifero fino a quando non vengono serviti.

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